Chi è don Giulio Tam, il Williamson italiano
Venerdì 06 Marzo 2009 01:59 Paola Bonatelli
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il Manifesto, 5 marzo 2009
LE BRACCIA TESE IN CORTEO CHE IL SEGRETARIO DI FORZA NUOVA BERGAMO AVEVA ESPLICITAMENTE NEGATE
IL PERSONAGGIO - Messe per la Rsi e comizi
Se la Santa Sede ha avuto il suo daffare con Richard Williamson, il vescovo lefebvriano che Benedetto XVI ha riabilitato per poi "scoprire" che è un negazionista, cosa dirà di questo "padre" Giulio Maria Tam che partecipa con Roberto Fiore al corteo di Forza Nuova a Bergamo? Certo il soggetto, dopo aver militato in Alleanza Cattolica, l'associazione ispirata ad una delle formazioni integraliste cattoliche più potenti (e pericolose), la brasiliana Tfp-Tradizione, Famiglia e Proprietà, è entrato in seminario a Ecöne (fondato da Lefebvre) e lì ha preso i voti. Quindi in pratica non è neanche un prete vero, o almeno non del tutto. Nel 2000, dopo vari anni di peregrinazioni attraverso il pianeta spesi a portare il messaggio dei nostalgici della battaglia di Lepanto, è riuscito a farsi buttar fuori persino dalla Fraternità di san Pio X, era troppo nero anche per loro.
A sua discolpa si potrebbe portare il fatto di essere nipote di Angela Maria Tam, terziaria domenicana e ausiliaria della Repubblica di Salò, fucilata dai partigiani alla fine della guerra. Comunque, nonostante tutto, Giulio Maria continua a dir messa, preconciliare naturalmente, e a fare anche di peggio. Su di lui ci sono paginate di Google, che rimandano sia ad interessanti cronache di iniziative a cui il Tam ha partecipato che ad illuminanti video che circolano su You Tube. Il nostro viene immortalato mentre partecipa ai convegni di Forza Nuova, dice messa intonando "Il canto del legionario" in diverse occasioni - dalla commemorazione dei caduti della Repubblica sociale (Rometta, Messina, agosto 2007) alle cerimonie in ricordo della quarantina di militi fucilati a Rovetta dai partigiani nel 1945 - e arringa "il popolo" nei comizi elettorali sempre per Forza Nuova (Chieti, 29 marzo 2008).
Non è un negazionista, o almeno non tratta questo tipo di temi. La sua virulenta battaglia è tutta contro l'Islam e i liberal-comunisti, ossia i laici liberali e gli atei marxisti, che hanno distrutto i valori della civiltà cristiana, permettendo che leggi come quelle sul divorzio e sull'aborto minassero la famiglia naturale, composta da uomo e donna. Per non parlare dell'omosessualità e della pretesa dei gay di adottare bambini, una mostruosità concessa in Spagna dal centrosinistra e in Olanda dal centrodestra. Non c'è da stupirsi, dunque, se Giulio Maria Tam va a braccetto coi forzanovisti alle manifestazioni. Quello è il suo ambiente di riferimento, gli otto comandamenti di Forza Nuova - tra cui lotta all'aborto, lotta a favore della famiglia, lotta all'immigrazione, ristabilimento del cattolicesimo come religione di stato - sono diventati anche i suoi. Del resto, come dimostrano le recenti vicende legate non solo al vescovo Williamson ma anche a "don" Floriano Abrahamovicz, altro religioso che ha fatto scandalo con le sue dichiarazioni sulle camere a gas naziste, l'ambiente del tradizionalismo cattolico e dei suoi legami con l'estrema destra e, al Nord, anche con la Lega, è un mondo ancora in parte da scoprire. Il guaio è che, a parte i Tam di turno con i loro proclami al limite della legalità, dove amministra la Lega accade spesso che gli integralisti cattolici accedano a cospicui finanziamenti per iniziative di dubbio gusto e utilità. Per fare un esempio, a Verona succede per una manifestazione spacciata come storica, la rivisitazione delle Pasque Veronesi, sommossa antinapoleonica del 1797. Organizzata da gruppi tradizionalisti locali, l'iniziativa ha visto negli anni scorsi la presenza del fior fiore non solo dei nostalgici delle Crociate ma anche dei neonazisti. Con la pretesa di occupare le piazze il 25 aprile, giorno per loro dedicato a san Marco.
http://rete-eco.it/it/documenti/35-riflessioni/5389-chi-e-don-giulio-tam-il-williamson-italiano.html
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