TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ
Associazione cattolica o setta millenarista?
Capitolo IV
La "Chiesa" TFP
Il ruolo futuro della TFP Per sostituire la Chiesa-"strutture", la Provvidenza ha suscitato fuori dalle vie normali un movimento, un gruppo la cui missione è di ricostruire e rimpiazzare la Chiesa. È la TFP, che è dunque un movimento provvidenziale e profetico. Tale movimento - una nuova "chiesa" - recluta e riunisce "gli apostoli degli ultimi tempi" di cui parla San Luigi Maria Grignon de Montfort (cfr. Trattato della vera devozione a Maria, nº 55, "Maria e gli ultimi apostoli"). Per confermare la sua missione provvidenziale e la sua missione profetica, la TFP cita volentieri - sempre e solo verbalmente - diverse profezie, apparizioni o manifestazioni soprannaturali che la designano con certezza come il gruppo incaricato di subentrare alla Chiesa-"strutture":
•Il contenuto del Trattato della vera devozione a Maria parlerebbe della TFP [11]; tesi della TFP e la sua missione profetica;
•Una statua della Madonna che porta in braccio Gesù Bambino, a Quito, in Ecuador, avrebbe parlato ad una religiosa i cui scritti parlerebbero - senza tuttavia mai nominarla - della TFP. D'altronde, anche questa statua della Madonna venne rivestita della "cappa rossa del profetismo" della TFP ed avrebbe sorriso in presenza di numerose persone. Le foto che ritraggono questo fatto non confermano nulla; Consiglio di Genazzano (nei pressi di Roma) che gli avrebbe sorriso;
•Il terzo segreto rivelato dalla Madonna a Fatima sarebbe l'oggetto di molto interesse da parte della TFP. Tale segreto permette al fondatore della TFP di esercitare con volubilità la sua immaginazione nel corso di lunghe conferenze in cui si appura, con certezza, la conferma che ormai la Chiesa non è altro che "strutture".
Università d'estate della TFP in Francia 2002
La "bagarre"
Conformemente a tutti i messaggi della Madonna, la TFP attende un grande castigo che essa chiama "bagarre" (che in francese significa "tumulto", "tafferuglio", "baruffa", ecc...). Tuttavia, essa non solamente l'attende, ma l'attende con bruciante impazienza e si augura che essa venga al più presto. Questa "bagarre" è l'oggetto di molte conferenze del Dr. Plinio che, da un parte tenta di prevederne l'inizio e, dall'altra, cerca di descriverne lo svolgimento. Praticamente, tutte le riunioni del Dr. Plinio ruotano intorno alla "bagarre". In generale, quando egli parla dell'imminente cataclisma le sue parole vengono coperte dagli applausi frenetici degli astanti. Tutti i militanti si alzano e gridano per tre volte più forte possibile lo slogan "Tradizione-Famiglia-Proprietà-"Bagarre". Molto spesso, questo triplice slogan si conclude anche con il triplice grido di "Plinio"!!
La tesi globale della TFP è molto semplice: la Madonna ha promesso la "bagarre". Il ruolo della TFP è di prepararsi a questo evento perché il giorno in cui esso verrà, la TFP - rivestita del proprio abito - scenderà nelle strade per mostrare alla gente la via da seguire. Tutto diventa pretestuoso per annunciare l'inizio o l'ormai prossima venuta della "bagarre". Un giorno il Dr. Plinio dirà: "La "bagarre" è già iniziata"; la settimana successiva dirà ancora: "Attenzione, la "bagarre" sta per cominciare". L'inflazione galoppante provocata da un problema monetario internazionale, la penuria del petrolio, la guerra arabo-israeliana, il movimento punk analizzato come un nuovo caso demoniaco, la scandalosa dichiarazione di quel tal sacerdote o di quel tal Vescovo, l'aborto, la distruzione operata da un folle "posseduto" della Statua della Madonna patrona del Brasile, il "tradimento" e "l'apostasia" di quello o di quell'altro militante... tutto questi elementi di volta in volta diverranno dei segni evidenti dell'imminente inizio della "bagarre". A tutto ciò occorre aggiungere i segni propriamente specifici della TFP:
•Innanzitutto l'atmosfera che regna nella TFP: per esempio, i disaccordi passeggeri che sorgono tra i militanti vengono considerati come un fatto "bagarroso", ossia come un fatto appartenente a quel genere di fenomeni provocati dall'imminenza del grande evento.
•Un altro elemento importante è l'interpretazione di fatti di per sè insignificanti: in Brasile, tutte le statue od immagini TFP della Madonna presentano un piccolo drappo nero o viola, simile all'insegna della TFP presente sulla cappa, in segno di "lutto". Il motivo dichiarato (l'unico che abbiamo potuto ottenere con l'insistenza delle nostre domande!) era che "il volto della statua della Madonna di Fatima era stato scolorito da due militanti TFP "incoscienti" che avevano voluto pulire con acqua di colonia il volto della statua".
Durante una riunione, il Dr. Plinio rispose alla seguente domanda: "Dr. Plinio, la Madonna sarà presente durante la "bagarre"? Egli rispose assai evasivamente, dicendo tuttavia che, con ogni probabilità, la Madonna sarà fisicamente presente... In quell'istante, il drappo viola che cingeva la piccola statua della Vergine cadde a terra causando grande emozione fra i presenti. Applausi, grida, slogans... Tutto il mondo acclamava il "Profeta", al quale ancora una volta la Madonna dava un segno. Questo "miracolo TFP" fu lungamente commentato ed analizzato dal Dr. Plinio stesso che chiese di osservare se altri fenomeni di questo genere si sarebbero verificati nei giorni successivi. Questo fatto venne anche interpretato come un'ulteriore accelerazione degli eventi premonitori della "bagarre".
•Alla TFP, gli studi climatici sono oggetto di grande interesse. A Parigi, le previsioni meteorologiche del giornale Le Monde vengono spesso ritagliate e registrate. Tutto ciò che può apparire come un'irregolarità del clima viene considerato come un segno dell'imminente inizio della "bagarre". In questo particolare settore, la TFP ha i suoi specialisti. Un violento temporale improvviso che sfidò le previsioni meteorologiche e la neve a Parigi alla fine del mese di febbraio 1978, che coincisero con la "campagna TFP" per le elezioni legislative, vennero interpretati come un segno d'adesione ed ineffabile condiscendenza della Madonna per l'azione della TFP.
Non è raro che un militante dica ad un collega: "Ha visto che tempo fa"? "Secondo la radio, questa perturbazione viene dall'Est...". Questa risposta più che eloquente evoca contemporaneamente sia le forze segrete e demoniache che l'imminenza della "bagarre". Un giorno, durante una riunione, il Dr. Plinio annunciò che, per la prima volta, egli aveva chiesto alla Madonna che la "bagarre" scoppiasse subito. Per i militanti della TFP era indubbio che il suo desiderio sarebbe stato prontamente esaudito. Per tutti, si trattava dell'autorizzazione esplicita data dal "Profeta" di pregare per la venuta della "bagarre". Ciò, d'altra parte, confermava la sua imminenza. Tale convinzione poggia anche sul fatto che, nonostante la sua veneranda età, il Dr. Plinio ha affermato più volte che vedrà con i suoi occhi "la bagarre", il suo svolgimento e l'instaurazione del "Regno di Maria" [12].
I militanti TFP vivono dunque nella psicosi permanente di imminenti cataclismi. Molti di essi dormono completamente vestiti [13], poiché la "bagarre" potrebbe arrivare quella notte stessa. Questo fatto è stato più volte osservato in Brasile da numerosi militanti francesi. Un militante ha raccontato che una sera vide una parte del cielo di Parigi completamente tinta di rosso. "Pensai che la "bagarre" era iniziata e solo il giorno successivo appresi dai giornali dell'esplosione di una conduttura del gas". Lo svolgimento stesso della "bagarre" è stato immaginato e descritto in maniera fortemente dettagliata dal Dr. Plinio. Sarebbe veramente troppo lungo riportare qui ciò che è stato detto a questo riguardo, anche se tutte le affermazioni vanno nello stessa direzione: le piante sanguineranno; ci sarà una lotta tra gli angeli e i demoni e i militanti TFP, circondati ed aiutati dagli angeli, diverranno gli strumenti di conversione o di condanna. Essi procederanno quindi a campagne pubbliche per denunciare i malvagi. Allora i buoni, dopo essersi convertiti, si riuniranno attorno alla TFP.
Il "Regno di Maria"
Dopo la "bagarre", verrà instaurata una nuova cristianità in cui regnerà la Madonna. Per la TFP, questa sarà un'era di trionfo in cui essa potrà pienamente svolgere il suo ruolo di consigliere profetico. È in direzione di questa "nuova era" che i militanti rivolgono tutti i loro sforzi immaginativi [14]: essa sarà un tempo di pace in cui tutto il mondo andrà vestito con abiti molto simili - se non identici - a quelli indossati dalla TFP. Questa nuova tappa nella Storia dell'uomo, in cui il cattolicesimo trionferà, non sarà esente dalla presenza di rivoluzionari. Il ruolo della TFP - novella "Santa Inquisizione" - sarà dunque quello di denunciarli e di dargli la caccia.
Anche in questo caso, il Dr. Plinio esercita a fondo la sua immaginazione per descrivere il "Regno di Maria", l'asse centrale su cui sarà imperniata una vita di tipo medievale. Tutte le conferenze del Dr. Plinio su questo soggetto spingono i militanti ad interrogarsi per sapere se in quell'epoca gli uomini faranno uso dell'elettricità o della candela, della macchina o del calesse, ecc... Notiamo, en passant, che la sede ufficiale della TFP in Brasile viene comunemente chiamata "la sede del Regno di Maria". Più volte al giorno, tutti i militanti insieme al loro capo pregano affinché tale sede non venga danneggiata durante la "bagarre".
Gli "Eletti"
Tutti i militanti della TFP hanno - per principio - l'intima convinzione di essere degli "Eletti", ossia coloro che hanno avuto la grazia di conoscere la TFP e che non hanno rifiutato quella di entrarvi. In un certo qual modo, essi sono stati "scelti". Tale profonda convinzione li spinge molto spesso ad asserire con assoluta e fanatica certezza d'appartenere alla vera "chiesa" nella sua purezza. Essi, inoltre, manifestano un grande - ma anche altrettanto abile - accanimento contro tutti coloro che "avendo ricevuto la grazia di conoscere la TFP, hanno apostatato". Questi ultimi non meritano che rancore e disprezzo.
I militanti della TFP hanno spesso una nozione "donatista" [15] della loro "chiesa", ovvero non tollerano "peccatori" all'interno della loro associazione. In questo caso, il termine "peccatore" richiede una spiegazione. Innanzitutto, è "peccatore" colui che rifiuta le grazie della TFP; secondariamente, viene considerato "peccatore" chi viene segnalato come tale direttamente dal Dr. Plinio: "Tizio sembrerebbe avere tendenze omosessuali".
Tutti i militanti vogliono diventare ed essere discepoli del Dr. Plinio. Essi cercano di imitarlo, lo invocano per chiedergli delle grazie e gli fanno comporre delle preghiere personali... È facile sentire parlare all'interno della TFP di "fedeltà al Dr. Plinio". Spesso, nei poemi epici che gli vengono presentati all'inizio delle riunioni, l'incomparabile fedeltà del "Profeta" alla sua vocazione viene contrapposta all'infedeltà dei militanti al medesimo. Lui stesso dice di non avere ancora incontrato un discepolo perfetto... Tutti quelli che lo circondano vengono amabilmente qualificati come "infermi" o "zoppi". Scriveva un militante brasiliano ad un giovane francese, il quale si rammaricava di non riuscire a capire tutto della TFP: "Abbia maggior fiducia nel Dr. Plinio. È in lui che ho posto tutte le mie compiacenze".
In tutti i biglietti augurali che inviano al "Profeta", i militanti gli chiedono di perdonare le loro infedeltà alla vocazione TFP. Se non contestano alla Francia il titolo di "figlia primogenita della Chiesa", gli "Eletti" (di origine francese) sentono tuttavia di possedere già una seconda patria: il Brasile, la terra in cui è nato il vero controrivoluzionario, che per questo motivo viene chiamato "il figlio primogenito del "Regno di Maria". I militanti francesi sono stati d'altronde preavvisati, poiché il responsabile brasiliano della TFP francese ha riportato agli alunni della Scuola Saint-Benoît queste parole del "Profeta": "Se la Francia rifiuterà lo stendardo della TFP, sarà perduta".
Occorre aggiungere che il gruppo degli "Eletti", che costituisce l'insieme dei militanti della TFP, non aspira affatto a riunire tutta l'umanità, ma solamente una cerchia ristretta di scelti, un piccolo esercito che combatterà per la Santa Vergine durante la "bagarre". Attualmente, i militanti TFP danno molta importanza al demonio e cadono spesso in un dualismo semplicistico: tutti quelli che non fanno parte della TFP sono nemici della TFP. Tale criterio è determinante per giudicare alcune persone anche a partire da fatti perlopiù insignificanti. Anche se qualcuno si oppone alla TFP per ragioni non ideologiche, esso viene subito violentemente denunciato come nemico della TFP. Così, per esempio, alcuni imprenditori che avevano reclamato il loro compenso ad un responsabile TFP per i lavori che avevano effettuato presso la Scuola, vennero definiti - alle spalle, naturalmente - delle "canaglie che si comportano in quel modo perché si tratta della TFP. Ecco ancora la mafia".
Convinti che la TFP sia universalmente conosciuta, i militanti parlano di "mafia" per identificare tutti quelli che fomentano e complottano ai danni della TFP. La "mafia" è ovunque... Quando essa non si scatena, la TFP se ne stupisce e si prepara per i giorni terribili in cui verrà perseguitata. Per quanto curiosa essa possa sembrare, questa situazione di vittime potenziali è ogni giorno più evidente, ed un inizio d'aureola di martire seduce il militante della TFP fin dai primi passi. D'altronde, il Dr. Plinio lo sa bene, poiché lui stesso, prevedendo gli attacchi, previene i militanti: "Ciò non dovrà stupirvi; siccome siete della TFP, sarete trattati come se apparteneste ad una setta, anche dai vostri genitori e dai vostri amici! Sarà terribile ed è allora che sarà duro rimanere fedeli".
La TFP si presenta dunque ai suoi militanti come l'arca della salvezza in mezzo alla tempesta del mondo attuale. Essa non pretende nè di salvare nè di convertire l'insieme degli uomini condannati a causa dei loro peccati. Al contrario, essa non desidera altro che assicurare la salvezza di un piccolo numero, di un "resto" di "Eletti" scelti ad uno ad uno. I membri della TFP sono "scelti", ed essi sanno che ci sono pochi "Eletti" e pochi chiamati. La TFP presenta dunque un carattere contrassegnato dall'esclusivismo, dal ripiegamento su sè stessi e dal ritiro dal mondo. Entrare nella TFP significa quasi ritirarsi dal mondo e rompere con esso.
Il militante TFP
Come nella Chiesa nascono le vocazioni, esiste una "vocazione TFP" che evidentemente eccelle su ogni altra vocazione e su ogni dovere di stato.
La "vocazione TFP"
L'arte del reclutamento della TFP consiste nel persuadere a poco a poco il futuro militante che esiste una "vocazione TFP"; la Santa Vergine si sarebbe scelta degli "Eletti", dando loro la grazia di conoscere la TFP. Se il militante TFP "corrisponde alla grazia" diverrà "votato alla TFP", allo stesso modo in cui si diventa religiosi. L'idea ben radicata di "vocazione TFP" porta - talvolta implicitamente, ma spesso anche esplicitamente - i responsabili TFP a spingere un militante - anche se minorenne - ad emettere dei voti che l'impegnano per tutto il suo avvenire, e questo sovente senza il consenso dei genitori:
•impegnarsi molto presto per mezzo di voti, in particolare nella via del celibato;
•ammettere che se qualcuno arrivasse a dubitare di detta vocazione fino ad allontanarsi dalla TFP, sarebbe de facto "un traditore", un "apostata", e quindi un dannato.
Questo stato d'animo è stato acquisito da un gran numero di militanti e di alunni della Scuola Saint-Benoît.
Alcuni di essi, che ora hanno capito come stanno le cose, sono unanimi nel riconoscere le pressioni psicologiche e morali di cui sono stati oggetto. Secondo i responsabili di questa associazione, la vocazione TFP è superiore ad ogni dovere di stato; essa lo trascende ed obbliga il militante a considerare le cose da una posizione molto più elevata, senza soffermarsi all'aspetto quotidiano, banale e senza levatura del dovere di stato.
La TFP professa un vero disprezzo per il dovere di stato che distoglie dalla "vocazione TFP" e lo qualifica come "eresia bianca". Sembra evidente che, per la TFP, il primo scrupolo da vincere in un futuro militante è quello del dovere di stato poiché è il più grosso ostacolo ad un totale abbandono dello spirito alle teorie della TFP.
Ad esempio, alcuni genitori hanno raccontato che i loro figli, al rientro nelle loro famiglie da un viaggio in Brasile o dalla Scuola della TFP, rifiutavano di impegnarsi in alcuni lavori manuali (come lavare i piatti o raccogliere le patate) con il pretesto esplicito che ciò "non rientra nella mia vocazione". È d'importanza capitale notare anche che la "vocazione TFP" occupa il primo posto rispetto a tutte le altre vocazioni.
Per quello che concerne il sacerdozio, rinviamo a quello che abbiamo già detto più sopra a questo riguardo [16]. È del tutto inutile descrivere i conflitti e le profonde lacerazioni dei militanti sposati presi all'amo dalla TFP, i quali non sanno più con certezza se il loro dovere di stato sia quello dello sposo e del padre di famiglia o quello del militante TFP. Ad un militante sposato che chiedeva "com'è possibile essere della TFP quando si è sposati", venne risposto che ciò "è un mistero".
Per la TFP, essendo la donna - madre di famiglia - destinata all'educazione dei figli, è logico che il marito si consacri alla TFP. Alcuni di essi sono arrivati in modo molto semplice a dividere il loro tempo in modo equo tra la famiglia e la TFP... prima di trasferire la quasi totalità dei loro interessi alla TFP.
Un militante sposato, obiettando che il primo dovere di stato fosse costituito dalla sua famiglia, si sentì rispondere: "Siamo in guerra; la "bagarre" è alle porte. E quando si è in guerra gli uomini vanno a combattere e le loro spose restano a casa". Racconta un altro militante TFP sposato: "Durante un soggiorno di un mese e mezzo in Brasile, per motivi professionali, un alto responsabile TFP brasiliano mi propose apertamente che mia moglie, che doveva raggiungermi per una quindicina di giorni, avrebbe dovuto vivere separata da me in casa da amici, mentre io sarei stato ospitato presso una casa della TFP. Dovetti spiegargli che la mia concezione di matrimonio mi impediva di accettare una simile proposta". Lo stesso caso si è verificato per almeno altri due militanti - un francese ed un cileno - che vissero separati dalla moglie. Uno visse in una sede della TFP per circa un mese, mentre la moglie era ospite presso degli amici nella stessa città. L'altro visse per almeno un anno in condizioni analoghe.
Tale atteggiamento, per quanto sincero od eroico possa apparire, nasconde:
•un incomprensione totale del sacramento del matrimonio e dello stato matrimoniale;
•un fanatismo orgoglioso;
•una vita spesso più facile nella pratica che quella di un vero padre di famiglia responsabile.
Infine, per meglio comprendere l'impatto psicologico sui militanti TFP dell'idea di vocazione, ecco quanto hanno raccontato molti ex militanti ed ex allievi della Scuola: "Per bocca dei suoi più alti responsabili, la TFP è riuscita a farci credere che se l'avessimo lasciata saremmo diventati apostati e traditori". Lo stesso Dr. Plinio disse una volta ad un militante francese: "Se abbandonerà la TFP, la sua sarà un'apostasia".
Un giovane militante TFP venne accusato di pederastia - sempre alle spalle, s'intende - sia dai responsabili TFP brasiliani residenti in Francia, che dagli alti dignitari in Brasile. Nella TFP sono così convinti della sua colpevolezza che la sua esclusione è stata più volte riaffermata. Un ex militante francese, discutendo con un brasiliano, chiese: "Avete le prove di quanto affermate o delle testimonianze degne di fiducia per affermare che egli sia un omosessuale"? Il brasiliano gli rispose: "Ma tutto ciò è evidente. D'altronde, lo stesso Dr. Plinio ravvisò questo vizio in lui dopo averlo conosciuto".
Parlando dello stesso caso con il responsabile brasiliano della TFP francese, lo stesso ex militante ebbe a dire: "Se il ragazzo ha veramente le tendenze di cui lei parla e la TFP non lo vuole più, bisogna dirglielo apertamente poiché, almeno apparentemente, ha dato la sua vita per la TFP. Forse bisognerebbe aiutarlo a trovare un equilibrio e consigliarlo di sposarsi". Gli fu risposto: "Quello che lei dice non è possibile perché il ragazzo ha la vocazione TFP...".
Terminiamo questa serie di testimonianze a proposito della "vocazione TFP" riportando un fatto così penoso e doloroso che esitavamo persino a raccontarlo. Ma per amore della verità e per difendere la memoria di un giovane infangata dalla TFP, tutti gli ex militanti e i loro genitori, e infine tutti coloro dei quali abbiamo riportato le diverse testimonianze ci hanno chiesto di inserire questa vicenda.
Un giovane che per un certo periodo era stato un militante della TFP, che aveva vissuto in una casa della TFP nella periferia di Parigi e che era stato anche in Brasile per un mese, si allontanò da detta associazione. Rifiutando di piegarsi alla "vita TFP", fatta d'oziosità, non poteva pensare di passare la sua vita in un movimento che ormai criticava apertamente. Questo è ciò che egli confidò ai suoi migliori amici. Subito dopo egli venne improvvisamente chiamato da Dio. Un gran numero di militanti TFP francesi e brasiliani erano presenti al suo funerale. Sulla sua tomba, il responsabile brasiliano della TFP francese fece un breve discorso d'elogio in memoria del defunto. Di ritorno dal funerale, una dozzina di militanti si riunirono nella casa TFP di Asnières. Il responsabile della TFP per l'Europa disse allora ad un militante francese: "È il momento di far comprendere a questi ragazzi ciò che devono capire". Poi, prendendo pubblicamente la parola, egli dichiarò a proposito del giovane appena scomparso: "Stava per lasciare la TFP; ecco: ora è morto"! È facile immaginare l'impatto psicologico di una frase del genere sui presenti. Poi, sempre a proposito del defunto, chiamato all'improvviso da Dio mentre faceva dello sport insieme ad amici, egli aggiunse: "Quando è morto, egli non portava nè lo scapolare, nè la Medaglia miracolosa, nè il Rosario ed aveva deciso di abbandonare la TFP; è lecito quindi temere il peggio per l'esito del giudizio divino". Per tutti i giovani presenti quel giorno ad Asnières, non c'era alcun dubbio a riguardo del senso profondo di queste parole. Le stesse parole sono state ripetute ad altre persone, compresi alcuni genitori che in seguito hanno testimoniato, e ad alcuni ragazzi della Scuola Saint-Benoît.
Oggi, il responsabile brasiliano della TFP per l'Europa ha il coraggio di negare questo fatto! Queste parole colpirono così profondamente alcuni militanti che essi chiesero al responsabile brasiliano se ogni volta che una persona era colpita da morte improvvisa ciò significava che era dannato. La risposta fu sempre evasiva e prudente. Malgrado la pena che proveranno nel rileggere queste righe tutti coloro che hanno conosciuto ed apprezzato il giovane defunto di cui abbiamo appena parlato, chiediamo loro di voler credere con noi che conserviamo fedelmente nel nostro cuore la memoria di un amico che aveva visto chiaro prima di tutti noi a riguardo della TFP grazie al suo buon senso e alla sua fede cattolica. Il nostro unico rimpianto è quello di non aver seguito subito il suo esempio e di aver tollerato, anche se per un istante, che la TFP infangasse la sua memoria.
Il monaco-soldato
La "vocazione TFP" è quella del monaco-soldato. Nella vita pratica, questo aspetto della "vocazione TFP" si traduce in due modi:
•l'abito TFP;
•i voti TFP.
Dopo aver raggiunto le diverse tappe iniziatiche che occorre superare, al militante TFP viene imposto, senza alcuna preparazione speciale, di portare un abito sia religioso che militare, in accordo effettivamente con la natura del monaco-soldato. Confezionato con stoffa bruna, simile a quella dei francescani, tagliato appena al di sotto dei ginocchi, completo di uno scapolare sempre bruno con impressa la croce di San Giacomo e stivali in pelle; questo è l'abito della TFP. Un sacerdote moralista spagnolo lo ha qualificato come "non-religioso", mentre un militare brasiliano di alto rango lo ha definito "non-militare".
Il cappellano della Scuola sottolineava davanti ai genitori sbigottiti che i loro figli avrebbero portato quell'abito. D'altronde, essi lo avevano già portato durante il soggiorno in Brasile in uno dei centri di formazione della TFP... naturalmente senza che i loro genitori ne fossero informati! Un giovane francese, minorenne, ritirato dalla TFP dai suoi genitori, confessò di aver portato questo abito assieme a degli amici per una quindicina di giorni in Brasile senza alcuna preparazione e senza il minimo rispetto delle più elementari norme prudenziali. Costretto a praticare quotidianamente alcuni esercizi fisici, intercalati da diverse invocazioni, egli confessò di aver ricevuto più volte dei colpi di frusta, fatta con i nervi di bue, distribuiti da un responsabile TFP incaricato dell'addestramento. Oggi, egli è giunto a questa conclusione: "Credevo di diventare pazzo". Oltre all'abito, la TFP propone ai giovani alcuni voti: tra essi vanno menzionati:
•il voto di obbedienza al "Profeta": si chiede al giovane militante una fiducia assoluta, totale e senza riserva nel Dr. Plinio, il quale gode di un certo carattere d'infallibilità "visto che non ha mai sbagliato". Un ex militante TFP, per giunta minorenne, ha scritto: "Alcuni militanti della TFP facevano, fanno e faranno voto d'obbedienza al "Profeta". Mi avevano già chiesto di farlo, ma avevo manifestato una certa reticenza. Tuttavia, penso che se fossi rimasto, indubbiamente a quest'ora lo avrei già fatto anch'io, poiché se uno si rifiuta di farlo, viene sottoposto ad una tale pressione psicologica che l'obbliga a farlo per non essere malvisto dagli altri";
•il voto di celibato, proposto a dei minorenni senza alcun consiglio nè parte dei sacerdoti che da parte dei genitori;
•il voto di silenzio, consistente nel divieto di parlare;
•un voto di cavalleria, ossia la proibizione di criticare la TFP, oppure anche solamente i militanti della TFP;
•il voto di serietà, ovvero la proibizione di ridere o anche sorridere;
•il voto di non bere alcoolici.
Il rispetto di questi voti viene controllato da alcuni responsabili laici della TFP (evidentemente, visto che nella TFP non ci sono sacerdoti!), i quali hanno l'autorità di dispensare da questi voti, dare le penitenze, e che, in poche parole, ricoprono integralmente il ruolo di direttori spirituali. Se, così descritti, questi voti possono sembrare vincolanti, ben presto ci si rende conto nella pratica che quel militante telefona dal ristorante per aver l'autorizzazione a non rispettare quel voto, o quell'altro militante è stato autorizzato a svegliarsi quando ne ha voglia, o quell'altro ancora di parlare, a tal punto che, in un centro TFP di circa 70-80 persone, solamente 8-10 militanti presenziano all'ora di sport che sarebbe obbligatoria. Questo fatto, constatato da alcuni francesi in Brasile, è stato dapprima negato e poi riconosciuto dai responsabili brasiliani residenti in Francia.
Non si vuole qui negare che certi militanti possano condurre una vita assai dura, anche ascetica. Ma ciò che salta agli occhi della vita TFP in Brasile ed in Francia è che da una parte che essi sono molto rari, e dall'altra che un certo numero di alti dignitari TFP conducono una vita privilegiata: cucina speciale, bagno riservato, ecc...
L'esame di coscienza TFP
Esso è particolarmente importante, perché anche se non viene praticato da tutti i militanti, crea tuttavia un nuovo stato d'animo che nasce da nuovi criteri di giudizio della coscienza; non si giudica più in termini di cattolico o di non-cattolico, ma ci si attiene ad un'analisi degli atti quotidiani in termini di Rivoluzione o di Contro-Rivoluzione, concependo la prima come un rovesciamento della gerarchia. Siamo profondamente convinti del fatto che le caratteristiche di tale nuovo esame producano nei militanti una deformazione della coscienza.
L'orgoglio degli "Eletti"
Il fare parte della TFP giustifica un fanatismo orgoglioso. Verso i loro amici, i loro genitori, i loro fratelli e le loro sorelle, i membri della TFP manifestano una certezza fanatica di appartenere alla vera "chiesa" nella sua purezza. Disse un giorno un militante ai suoi genitori: "Nel giorno del giudizio, voi verrete condannati e capirete tutto. Ma sarà troppo tardi". L'ardore stesso di questo fanatismo può fare grande impressione a chi non pratica il discernimento degli spiriti. Tale orgoglio si traduce in una competizione tra militanti nel mostrarsi "più TFP" gli uni degli altri ("Tizio non ha ancora lo spirito o la mentalità TFP...") e, di riflesso, si manifesta anche in una grandissima diffidenza tra i militanti, tutti intenti a sorvegliare i progressi o gli arretramenti di ognuno nello "spirito TFP".
La seconda conseguenza di questo orgoglio è il disprezzo e l'avversione per tutti i nemici della TFP: quelli che la criticano o che hanno "apostatato", ovvero quello che l'hanno lasciata. Alcuni genitori ed ex militanti della TFP hanno potuto osservare che i responsabili TFP lasciano pensare che i "nemici della TFP" (che non possono essere che degli anti-cattolici!!) sono "infestati" o "posseduti". E così, il militante TFP, imbevuto di quest'idea, arriva a non vedere nel suo prossimo - sempre che sia veramente un suo nemico! - altro che un demone che certamente a questo titolo non merita alcuna forma di carità. Si arriva dunque ad assimilare - e ciò viene alimentato - il nemico che, malgrado i suoi peccati, merita la nostra carità senza limite e "gli spiriti cattivi che vagano nell'aria" che meritano l'esorcismo [17].
Poiché bisogna aggiungere che ogni militante TFP che si rispetti porta sempre con sè il testo dell'"Esorcismo contro Satana e gli angeli ribelli" composto da Papa Leone XIII e una bottiglietta d'acqua santa. Egli recita questo testo più volte al giorno, sia in pubblico che in privato. Se questa pratica non è, in sè stessa, condannabile, si rimane alquanto stupiti nel vederla sistematicamente e senza prudenza imposta a dei ragazzi . Questo tipo di mentalità può certamente spiegare, almeno in parte, l'incredibile durezza di cuore della maggior parte dei militanti TFP. L'anti-egualitarismo della TFP produce nei militanti il disprezzo di classe, il gusto del lusso e l'oziosità.
Stando alla presentazione che fa di sè stessa, la TFP si batte contro il comunismo in difesa della civiltà cristiana, sacrale e gerarchicizzata, anti-liberale ed anti-egualitaria. Se evidentemente ogni vero cattolico ammette senza alcuna difficoltà che la gerarchia è uno dei fondamenti di ogni società conforme all'ordine naturale, per contro, egli non può ammettere il frutto di questa proposizione così com'è maturato a poco a poco all'interno della TFP: il disprezzo di classe. La durezza di cuore e l'odio manifesto per le persone semplici caratterizzano la condotta quotidiana della maggioranza dei militanti TFP.
Ciò è stato constatato unanimamente dalla quasi totalità delle persone che hanno avvicinato la TFP, soprattutto dai genitori, dagli insegnanti e dal cappellano. Essi hanno potuto osservare personalmente lo sprezzante atteggiamento dei militanti TFP nei confronti del personale di servizio. Evidentemente, è difficile descrivere il comportamento dei militanti TFP, poiché si tratta di una mentalità, di un modo di vivere e di comportarsi che impregna tutte le relazioni della vita di ogni giorno:
•In Brasile, le persone di colore che militano nella TFP (neri e orientali) non hanno il diritto di portare l'abito; le uniche ragioni addotte sono che "l'abito non gli sta bene addosso ed essi non sono fatti per queste genere di cose";
•Un militante francese si è rifiutato di salutare la donna di servizio perché indossava i pantaloni;
•Un giorno, un fattorino di circa sessant'anni si presentò alla porta di una casa TFP per consegnare una pesante cassa piena di bottiglie; il militante che gli aprì la porta gli indicò la strada che portava alla cucina senza che gli passasse nemmeno per la testa l'idea di dargli una mano.
Gli esempi di questo genere potrebbero moltiplicarsi all'infinito. La seconda conseguenza di questo anti-egualitarismo di principio è costituita dall'ozio nel lusso. Diceva un giorno un militante TFP ad un giovane francese in visita in Brasile: "È buona cosa alzarsi tardi alla mattina, in quanto ciò è in contrasto con lo spirito rivoluzionario che spinge all'attivismo".
La mancanza di un orario da rispettare e di un lavoro permette alla maggior parte dei militanti TFP di condurre una dolce vita. Bisogna tuttavia riconoscere che alcuni militanti - a dire il vero una minoranza - compensano l'oziosità e la pigrizia degli altri militanti con una sovrabbondante attività. Alcuni genitori hanno potuto osservare che via via che i loro ragazzi s'impegnavano nella strada tracciata dalla TFP, il loro modo di vivere si modificava profondamente: la mattina, essi si alzavano molto tardi (tra le 10,00 e le 14,00), erano pigri, ricercavano una vita confortevole, manifestavano un'evidente tendenza a farsi servire, volevano mangiare in ristoranti di lusso, ecc... È necessario veder vivere quotidianamente i responsabili TFP per poter giudicare i frutti di questa associazione.
Parallelamente a questa pigrizia generalizzata, tutto ciò che è lusso e splendore viene considerato controrivoluzionario. Siccome la mentalità rivoluzionaria si caratterizza effettivamente mediante una virulenta esaltazione del pauperismo, la TFP agisce affermando sistematicamente il contrario. Certe persone concilianti nei confronti della TFP affermano che si tratterebbe di un tipo di vita brasiliana, tipica dei paesi del terzo mondo, in cui certi strati sociali più favoriti degli altri hanno acquisito determinate abitudini da "nuovi ricchi". Se in questa osservazione c'è un fondo di verità, non bisogna tuttavia dimenticare che la TFP erige come a principio d'azione controrivoluzionaria la gerarchicizzazione della società basata sull'anti-egualitarismo sociale. I responsabili parlano molto spesso di "mentalità TFP" [18].
Il 10 giugno 1978, un militante TFP francese scrisse una lettera di 12 pagine al segretario particolare del Dr. Plinio, Presidente della TFP brasiliana. Avvalendosi dell'esperienza di un anno vissuto quotidianamente a contatto con i militanti TFP, egli scrisse: "Ho il cuore ferito nel vedere condannare duramente questa o quell'altra persona perché si rifiuta di entrare nella TFP da militanti che sembrano essi stessi essere entrati unicamente per trovare un rifugio e una sorta di casa di riposo per giovani". Questa lunga lettera ricevette una risposta di una dozzina di righe nella quale, in sostanza, il segretario particolare chiedeva innanzitutto a questo militante di avere una grande fiducia nel Dr. Plinio, "nel quale ho posto tutte le mie compiacenze". È dunque questa mentalità che spinge i militanti a non privarsi di nulla.
•Un giorno, un militante fece visitare un dormitorio della Scuola Saint-Benoît ad alcuni genitori. Di fronte ad una madre di famiglia sbigottita per il disordine che regnava in quella stanza, il massimo responsabile della Scuola si scusò accusando la donna di servizio di non aver raccolto dei libri sparsi a terra;
•Un altro militante TFP si potè concedere il lusso di pagarsi un viaggio in Germania per assistere ad un concerto;
•Per oltre un anno, un militante TFP ha speso 15 franchi al giorno in paste per la sua prima colazione, per un ammontare mensile di 450 franchi.
Volutamente ridotti, questi pochi esempi che illustrano la vita dei "monaci-soldati" sono scandalosi, tanto più quando si sa che la TFP pratica in modo sistematico la cosiddetta "questua dei doni". Si tratta di un sistema di visite e di questue estremamente perfezionato presso dei conoscenti vicini o lontani che spesso si sacrificano per aiutare la TFP versando mensilmente una somma più o meno elevata mediante prelievo automatico dal conto bancario. Questo genere di vita è anche estremamente urtante per tutti i salariati dell'associazione, i quali, malgrado i loro oneri familiari, percepiscono il loro salario con molto ritardo (a volte fino anche 4 mesi dopo). Siccome per mantenere questo stile di vita indiscutibilmente molto oneroso la generosità dei benefattori si rivela più che insufficiente, la TFP vive di numerosi prestiti e mutui nell'irresponsabilità più totale. Infine, ci si può chiedere se per la TFP il fine non giustifichi i mezzi:
•I militanti TFP brasiliani dicevano spesso di fronte ai giovani francesi che in Brasile i diplomi si comprano. Quella che potrebbe sembrare una semplice battuta, acquista una nuova luce quando si viene a conoscenza del fatto che il principale responsabile brasiliano della TFP in Francia, incaricato della formazione degli alunni della Scuola Saint-Benoît, ha affermato - malgrado le lamentele del cappellano - e sostenuto per un certo periodo di tempo - anche davanti ad alcuni genitori - che "la truffa scolastica non è peccato, ma che anzi è lecita". Successivamente, egli disse di aver fatto ammenda onorevole in pubblico. Ora, ancora oggi molti allievi della Scuola, compresi dei militanti TFP, sostengono di non essere mai venuti a conoscenza di questa ammenda pubblica. Sia quel che sia, è ammissibile e scusabile che un educatore di 36 anni possa fuorviare i suoi alunni? E questo dopo circa 10 anni di militanza TFP, su un punto dove anche un bambino che abbia raggiunto l'età della ragione riconosce il giusto senza esitazione...
•La TFP è riuscita a convincere - non si sa come - un giovane brasiliano, ex militante della TFP, considerato come "un traditore ed un apostata", a lasciare il Brasile "per evitare che venga contattato da dei giornalisti che - come disse lo stesso Dr. Plinio - potrebbero riuscire ad ottenere da lui notizie sulla TFP". Attualmente, questo giovane conduce una vita agiata a Parigi. Il responsabile brasiliano della TFP francese gli passa il denaro di cui abbisogna per "restare in Francia": stipendio ed affitto di uno studio. Egli si è anche dato da fare per fargli conoscere delle ragazze i modo da rendere più dolce la sua permanenza... Di questo, sia un ex militante che un sacerdote possono testimoniare.
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NOTE [11] Ecco il passo "profetico" del Trattato della vera devozione a Maria (nn. 56-57-58) che la TFP applica arbitrariamente a sè stessa e ai suoi militanti: "Ma chi saranno questi servi, schiavi e figli di Maria? Saranno fuoco ardente, ministri del Signore, che metteranno dappertutto il fuoco del divino amore. Saranno frecce acute nella mano potente di Maria per trafiggere i suoi nemici: come frecce in mano ad un eroe. Saranno figli di Levi, molto purificati dal fuoco di grandi tribolazioni e molto uniti a Dio [...]. Saranno nubi tonanti e vaganti nello spazio al minimo soffio dello Spirito Santo. Senza attaccarsi a nulla, nè stupirsi di nulla, nè mettersi in pena per nulla, spanderanno la pioggia della parola di Dio e della vita eterna, tuoneranno contro il peccato, grideranno contro il mondo, colpiranno il diavolo e i suoi seguaci. Con la spada a due tagli della parola di Dio trafiggeranno, per la vita o per la morte, tutti coloro ai quali saranno inviati da parte dell'Altissimo. Saranno veri apostoli degli ultimi tempi. Ad essi il Signore degli eserciti darà la parola e la forza per operare meraviglie e riportare spoglie sui suoi nemici". Ma se è detto che questi apostoli saranno "figli di Levi", e, poco più avanti, che "dormiranno [...] in mezzo agli altri sacerdoti, ecclesiastici e chierici", come potrebbe trattarsi di laici?
[12] Dopo la sua morte, avvenuta il 3 ottobre 1995, di fronte alla secca smentita della "profezia" del Dr. Plinio, la TFP ha diffuso la notizia che egli aveva offerto la sua vita a Dio come vittima espiatoria per accelerare la restaurazione della Santa Chiesa.
[13] Interrogati su questa abitudine, i militanti della TFP, nascondendo il vero motivo, rispondono spesso che si tratta di una precauzione presa per evitare di essere colti impreparati da un'eventuale irruzione di terroristi nelle loro sedi!
[14] La tripartizione degli "ultimi tempi" propria della TFP in tre momenti ben distinti (castigo-"bagarre"-Regno di Maria) è un elemento caratteristico di molti movimenti di carattere gnostico o millenarista. Così, ad esempio, alcuni movimenti religiosi sorti in seno al protestantesimo attendono - al pari della TFP - un castigo divino, cui seguirà uno scontro tra buoni e cattivi, seguito infine da un'era di felicità sulla terra. La setta dei Testimoni di Geova, per esempio, come buona parte degli Avventisti, attende un castigo, uno scontro (che essa chiama "Armagghedon") ed una fiorente epoca di beatitudine terrena (il cosiddetto "Regno di mille anni di Cristo sulla terra"). Da notare che anche il (grande gnostico) cistercense Gioacchino da Fiore (1130-1202) era convinto dell'imminenza dell'era dello Spirito, dominata dall'amore e dalla pace universale, nella quale sarebbe scomparso il sacerdozio cattolico. A questo riguardo, è interessante sapere che don Juan Fernandez-Krohn, il sacerdote che nel 1981 a Fatima attentò alla vita di Giovanni Paolo II era un "gioachimita", e una volta rinchiuso in carcere bruciò un'Ostia consacrata per significare la fine del sacerdozio cattolico. Ebbene, don Fernandez-Krohn era ossessionato dalle idee millenariste della TFP (cfr. J. FERNANDEZ-KROHN,Le fou de Dieu, cap. I "Le mystere du Professeur Plinio", ed. Favre, 1986).
[15] I donatisti erano eretici nordafricani del sec. IV guidati dal Vescovo Donato (m. 355 ca.), il quale sosteneva che la Chiesa era formata da santi e negava di riammettere i lapsi (dal latino "caduti"), ossia coloro che minacciati di morte avevano abiurato la fede.
[16] A questo proposito, vedi più sopra a pagg. 28-30.
[17] Alcuni militanti recitano questo esorcismo anche durante la Santa Messa, e persino nel corso dell'omelia del sacerdote; il resto del tempo viene dedicato alla recita del Rosario.
[18] Il tentativo patetico di attribuire agli aspetti più inquietanti della TFP un carattere puramente latitudinario che impedirebbe agli europei di comprendere in pienezza lo spirito TFP senza rimanere scandalizzati, è una caratteristica comune a tutti i simpatizzanti e difensori d'ufficio di questa associazione. Così, ad esempio, l'atteggiamento eccessivamente benevolo della TFP nei confronti degli Stati Uniti d'America e della sua politica (vedi la sua stima per la "nuova destra" nordamericana, massonica e mondialista) - nonostante essa sia all'origine della cosiddetta 4ª Rivoluzione e continui ad essere lo strumento massonico per la destabilizzazione della cattolica America Latina - viene giustificato dal fatto che se il comunismo non ha trionfato in Brasile ciò è avvenuto anche grazie all'intervento statunitense. Lo stesso dicasi per il culto idolatrico riservato al Dr. Plinio, tipico - sempre secondo gli strenui difensori della TFP - dello spirito sudamericano, così diverso da quello europeo.