Delirante intervista del lefebvriano Don Pierpaolo Petrucci all’Adnkronos: “Scandalosa la preghiera di Benedetto XVI nella moschea blu di Istanbul, non accetteremo mai il Concilio”
CITTA' DEL VATICANO - “Riconosciamo il Magistero della Chiesa fino al Concilio Vaticano II, è quello che abbiamo sempre detto”. Si è espresso in questi termini con l'Adnkronos don Pierpaolo Petrucci, Priore del Priorato di Rimini della ‘Fraternità di San Pio X’ in merito al problema dell'accettazione del Concilio Vaticano II da parte dei lefebvriani. “Il Concilio Vaticano II del resto - ha aggiunto il sacerdote - è un Concilio pastorale e non dogmatico, non ha definito dogmi di fede, la sua è un autorità pastorale, quindi che può essere discussa ed è quanto vogliamo fare”. “Molte affermazioni del Concilio - ha proseguito don Pierpaolo - contraddicono il Magistero dei Papi precedenti”. “Il Vaticano II - ha insistito - è il primo Concilio della storia che mette in discussione tutto ciò che la Chiesa affermava precedentemente”. In quanto alle parole pronunciate mercoledì dal Papa e alla richiesta di accettazione del Concilio Vaticano II, don Petrucci ha affermato che l'intenzione della Fraternità è ora quella di approfondire e discutere i diversi aspetti del Concilio con le autorità vaticane: “È nostra esigenza discutere con la Chiesa - ha detto il sacerdote - dei temi di fondo”. “La scomunica ci è stata tolta senza che a noi fosse stata posta alcuna condizione, si è trattato di un atto unilaterale del Papa», ha evidenziato don Petrucci. I Lefebvriani italiani vogliono farsi conoscere e far conoscere le loro idee e il contributo che possono dare alla vita della Chiesa. “Abbiamo sempre avuto fiducia nella Chiesa - ha chiarito don Pierpaolo -, non è mai stata nostra intenzione costruire una Chiesa parallela”. “Il fatto che prima eravamo considerati scismatici e successivamente questo scisma è stato revocato senza che ci fosse chiesta alcuna condizione - afferma il sacerdote della Fraternità - costituisce un riconoscimento implicito delle nostre idee dopo che siamo stati messi all'indice ingiustamente”. Tra le richieste che ora la Fraternità farà alla Santa Sede c'è anche quella della “riabilitazione di Monsignor Marcel Lefebvre, che è stato un vescovo missionario”, racconta don Petrucci. “Se da una parte è possibile dire che questo Papa dal punto di vista liturgico è legato alla tradizione, dal punto di vista dell'ecumenismo è in linea con il Concilio Vaticano II. Noi siamo rimasti scandalizzati dalla preghiera che Benedetto XVI ha fatto nella moschea blu di Istanbul durante il suo viaggio in Turchia” che avvenne nel novembre del 2006, ha quindi vergognosamente dichiarato Don Petrucci. Il sacerdote lefebvriano ha inoltre rammentato che “già Pio XI condannava tutte le relazioni interreligiose”.
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